Quando è sbarcato a Milano la scorsa estate, in pochi avrebbero scommesso su un rendimento così alto. Invece Marcus Thuram ha stupito tutti a suon di gol e assist. Intervistato da GQ Italia, l’attaccante nerazzurro racconta i suoi primi...
Quando è sbarcato a Milano la scorsa estate, in pochi avrebbero scommesso su un rendimento così alto. Invece Marcus Thuram ha stupito tutti a suon di gol e assist. Intervistato da GQ Italia, l'attaccante nerazzurro racconta i suoi primi mesi con la maglia dell'Inter. "La cosa più importante per giocare bene a calcio è amare il calcio. Quando ami giocare, ami anche tutta la fatica, gli aspetti meno divertenti di questo sport, ti sforzi sia per te che per il compagno. In questa Inter non c’è nessuno che non ami il calcio, siamo un gruppo di venticinque persone, alle quali devi aggiungere lo staff, che è felice di passare il tempo insieme e di lavorare uno per l’altro. Un gruppo non è un giocatore più un giocatore, è una squadra. Non mi vedo da fuori, ma penso che sia questo che si percepisce anche da spettatore.
Questo gruppo non è nato l’anno scorso. Esiste da tre anni. L’anno scorso ha perso una finale di Champions che avrebbe potuto vincere, hanno vinto trofei e abbiamo intenzione di continuare a farlo. Certo, è facile aprire gli occhi ora, perché sta andando tutto molto bene, ma è un percorso che dura da anni. La Serie A è un campionato che mi ha stupito in positivo. Ovviamente lo conoscevo già, ma la preparazione tattica degli avversari è qualcosa di altissimo livello. Ogni squadra, dalla prima all’ultima, entra in campo con un’idea di gioco ben preciso, la conoscenza di ogni calciatore è molto alta.