KO E RICADUTA - Il primo infortunio come diagnosi aveva due o tre settimane, niente di grave. E invece, il comunicato è sparito. Perché il Sassuolo si è accorto che serviva più tempo. Tanto che Di Francesco poteva solo spingere per riaverlo, ma nient’altro. E il peggio è arrivato con una ricaduta rimasta segreta a lungo: poco prima di Lazio-Sassuolo del 30 ottobre, Mimmo in una partitella a fine allenamento con il ginocchio ormai guarito viene tradito da un movimento innaturale. Crack, e ancora infortunio prolungato. Da quel momento, il morale di Berardi è crollato. E così il Sassuolo si è deciso a mandarlo a Pavia dal dottor Combi (le “sparizioni” di cui parlava Di Francesco…) per visitarlo, poi anche per un consulto a Villa Stuart dal dottor Mariani per pensare addirittura se operarsi o scegliere la terapia conservativa.
RIENTRO VICINO - Il caso di Berardi è poi passato nelle mani del dottor Schonuber, il quale una decina di giorni fa dopo un controllo ha dichiarato: “Ho trovato molto bene Domenico, penso proprio sia pronto al rientro già per settimana prossima. Dovrà poi lavorare in gruppo, penso che per inizio 2017 possa essere in campo a pieno regime”. Il rientro di Berardi sembra vicino, ma non proprio dietro l’angolo: dopo la sosta natalizia sarà dura rivederlo in campo, Di Francesco dovrà gestirlo con grande attenzione onde evitare nuove ricadute. Per questo in casa Sassuolo c’è grande prudenza, tutti aspettano Berardi ma il suo rientro in gruppo non è ancora avvenuto.
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