MESI DIFFICILI - “Il Genoa in ritiro, io a casa, pensavo che era tutto finito. Ho passato un momento pesante, non giocavo da 18 mesi ed ero in difficoltà. Per fortuna mi ero messo da qualche tempo a lavorare duro e ora sono qui. Si, ho lavorato tantissimo. Una grande fatica. Grandissima. Posso dire che non ho mai lavorato tanto come qui a Genova. Tanta corsa, tanto pallone, tanto pressing…. Sacrifici in privato? Non si può vivere di calcio e di divertimento. È un lavoro, l’ho capito bene. Dovevo cambiare. Serviva una vita da vero professionista”.
DIETA - “Ho cambiato tutto. Mangio bene, bevo bene, vivo bene. Dormo presto, alle 23 sono letto. Non si esce più come prima. In A ogni sconfitta qui è un dramma, in Inghilterra no. La dieta è stata tostissima. In tre mesi e mezzo ho perso 11 chili senza intaccare la forma fisica. Mamma mia se ci penso. E ora questo sacrificio non lo voglio sprecare. Ho fatto tutto questo per il Grifone”.
GOL TRA I PIEDI - “Lo sento. Con il Sassuolo meno, a casa la notte mi sono fatto delle domande: la porta è lontana, non la vedo… Ma ora mi sento meglio: ho visto la porta, ho visto delle buone giocate, mi sono ritrovato nell’uno contro l’uno…”.
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