PALLADINO - "Con il presidente Berlusconi abbiamo intravisto le caratteristiche umane e tecniche che da sempre riteniamo necessarie. La classica benedizione nella cena di Arcore ha certificato il tutto. Noi abbiamo fatto una scelta, poi se fa così bene il merito è suo. All’inizio siamo stati massacrati, come successe anche per Sacchi e Capello. Di Capello dicevano che sarebbe stato il maggiordomo di Berlusconi: ha vinto quattro scudetti in cinque anni e fatto tre finali di Champions. Io mi auguro per Palladino che possa seguire le orme di questi grandi allenatori. Dico solo che con lui abbiamo fatto un campionato da Europa League".
MOMENTO PIU' BELLO - "La prima vittoria con la Juventus. Il gol non l’ho nemmeno visto, ero in Duomo a pregare. Sarebbe anche potuta andare diversamente. A Palladino avevo detto che poteva aspettare la sosta e iniziare dopo quella partita. Lui ha risposto “Assolutamente no” e ha battuto la Juve. Un no da tre punti. I tifosi del Monza capiranno, vincere la prima volta così in Serie A è un sogno".
MOMENTO PIU' BRUTTO - "Direi nessuno in una cavalcata così grande. Certo, quando ho saputo del rigore sbagliato da Gytkjaer con il Lecce e poi di quello segnato da Colombo, non visti nemmeno questi, ero sempre in Duomo a pregare, un po’ la mente è tornata al rigore sbagliato da Silva, sempre contro il Lecce, quella volta per la promozione in A. Era il 1979. La memoria ancora funziona bene".
MERCATO - "E' un po’ presto, godiamoci ancora questa fantastica stagione. La fantasia non mi manca. Anche perché solo con tantissima fantasia e un po’ di follia potevo sognare un Monza così bello in Serie A".
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