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Dionisi: “Berardi per noi è come Mbappé! Pinamonti può fare di più, il ‘problema’ di Traorè, Frattesi…”

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A tutto Alessio Dionisi. L’allenatore del Sassuolo ha parlato al podcast Il Terzo Uomo di tanti temi tra passato, presente e futuro. Ecco le dichiarazioni, riportate da sassuolonews.net: “Addio Raspadori? Per il Sassuolo Raspadori è...
Alessandro Cosattini

A tutto AlessioDionisi. L'allenatore del Sassuolo ha parlato al podcast Il Terzo Uomo di tanti temi tra passato, presente e futuro. Ecco le dichiarazioni, riportate da sassuolonews.net: "Addio Raspadori? Per il Sassuolo Raspadori è insostituibile, per me era inutile andare a cercare un giocatore come lui perché ci sarebbe stato il paragone e avrebbe fatto meno bene perché Giacomo può fare più ruoli. Con l'Atalanta nella partita di ritorno gli avevo chiesto di giocare tra le linee senza palla e andare a fare la mezzala con la palla, una cosa abbastanza atipica per un giocatore offensivo, lui riesce a fare più ruoli. Già l'anno scorso avevamo giocato con i tre in mezzo al campo, pur giocando con Jack esterno. Quest'anno perdendo Raspadori la volontà è stata quella di ricercare più equilibrio in mezzo al campo giocando con due interni di centrocampo, dunque lo spazio tra le linee è da occupare con le mezzali con in più la capacità di entrare in area su cross, fermo restando che non abbiamo avuto tutti gli interpreti migliori in fase offensiva e averli o non averli, non siamo un top club, fa tanta differenza perché l'inerzia della gara cambia se vai in vantaggio o meno e avendo giocatori con maggiore o minore capacità realizzativa, questo fa la differenza".

GIOCATA STUDIATA - "La giocata Pinamonti-Frattesi è 'ricercata', nel senso che noi ci alleniamo per creare linee di passaggio, poi prima della partita ci soffermiamo più su alcune giocate, fermo restando che la scelta è del giocatore. Abbiamo delle linee guida prima di ogni partita ma non siamo mai sicuri di chi giocherà negli avversari, del sistema di gioco, l'atteggiamento degli altri. La ricerca di Pinamonti come vertice alto per lo sviluppo è voluto per le sue caratteristiche e sia per come giocano gli avversari, ormai in tanti marcano uomo su uomo, e poi perché lo possiamo fare, abbiamo le qualità per farlo e spesso la mia richiesta sì va a stimolare caratteristiche che i giocatori hanno meno ma allenando giocatori bravi la mia richiesta in primis va sulle qualità dei giocatori. Per me sarebbe folle che un allenatore si basasse sulle qualità dei giocatori. Pinamonti spalle porta è bravo, Frattesi negli attacchi dello spazio tra i nostri forse è il migliore, in campionato è tra quelli che lo fa meglio. Giocate codificate? Noi alleniamo più situazioni di gioco, più linee di gioco, in funzione di chi potrebbe giocare, fermo restando che quello è un supporto perché l'apporto maggiore lo devono dare i giocatori nelle scelte e nelle soluzioni giuste. Ci alleniamo per quello, a me allenare per codificare non piace, ogni tanto non vi nascondo che ci alleniamo per codificare qualcosa, alcune squadre se ci marcano uomo su uomo, fisicamente ci mettono in difficoltà perché non siamo una squadra fisica".


BERARDI - "Ci è mancato tanto. Quanto potrebbe mancare Mbappé alla Francia? Secondo voi, la Francia otterrebbe gli stessi risultati senza Mbappé? Di gioco sì ma parliamo di un gioco a basso punteggio dove chi determina sono quasi sempre gli stessi giocatori, non volevo fare il paragone Mbappé-Berardi ma per certi aspetti è stato più determinante Berardi nel Sassuolo in questi 9-10 anni di Serie A con il Sassuolo che Mbappé con la Francia perché lì ha anche altri campioni. La presenza di Berardi alza il livello di tutti, poi per certi aspetti alcuni giocatori si responsabilizzano senza la sua presenze e questo te lo ritrovi. Berardi sposta tanto, lo fa anche in allenamento, e quindi la giocata Consigli per Berardi va in sicurezza Consigli a farlo, non la alleniamo neanche, tant'è che senza Berardi quella giocata non la proviamo neanche perché non avrebbe lo stesso risultato. Ci sono le categorie, ci sono i livelli, negli allenatori, nelle squadre e nei giocatori. Noi abbiamo un giocatore veramente, veramente bravo. Peccato non averlo avuto, con lui le cose saranno più fluide".

TRAORÉ - "La speranza è che Junior riprenda il cammino interrotto a maggio. Abbiamo forzato il suo rientro dall'infortunio, nel senso, senza correre rischi, come era guarito dalla frattura, abbiamo cercato di dargli condizione giocando ma non è una cosa facile. Il merito che hanno avuto lui e lo staff è che Junior è arrivato alla sosta senza problemi fisici, al tempo stesso non ha trovato la miglior condizione. Ha fatto una seconda parte di stagione l'anno scorso all'altezza delle sue qualità. Il problema di Junior, tra virgolette, perché poi lui è giovane ma gli anni passano, è la continuità mentale, non è semplice trovare continuità in un campionato così competitivo e così mediatico, perché poi alla fine la visibilità può essere una bella cosa ma un boomerang, se non la sai gestire. E per un giovane non è semplice, se ti chiami Traoré e spesso l'anno scorso venivano concessi titoli importanti, se li meritava, ma devi andare spesso a cercare la continuità nella testa che può avere nelle gambe. Io ci sto provando. L'anno scorso ha fatto un campionato in crescendo, mi auguro che dalla ripresa si possa rivedere il Traorè della seconda parte di stagione. Nutro speranze perché deve essere la sua volontà, è la sua volontà, ma tra il dire e il fare...un po' di differenza c'è, poi lo devi dimostrare".

PINAMONTI - "Si è parlato troppo di Pinamonti, concedimi la battuta, ma è normale. Traorè ad esempio è nato nel 2000, Pinamonti nel '99, non è che c'è tanta differenza, per certi aspetti Traoré ha avuto un'esperienza che gli ha permesso di crescere più in fretta rispetto ai coetanei. Tornando a Pinamonti, la prima cosa che deve fare è gestire quest'attenzione mediatica che c'è attorno a lui, vuoi perché è stato un acquisto importante del club, vuoi perché è stato acquistato dopo Scamacca, vuoi perché era un giovane promettente e lo è ancora. Io ho trovato un giocatore che deve migliorare e che può aver sofferto questa pressione, seppur siamo il Sassuolo e non le big della Serie A, però per Pinamonti acquistato dal Sassuolo dopo un anno all'Empoli in prestito, la visibilità che gli ha dato questa piazza, l'investimento della società, sono pressioni che non ha mai vissuto e deve gestirle. Io ho trovato un ragazzo molto apposto, molto rispettoso dei compagni e con delle qualità importanti e diverse rispetto a chi lo ha preceduto. I paragoni sono sempre sbagliati perché spesso si paragonano giocatori diversi e ogni giocatori è messo in un contesto è diverso. Pinamonti è nel contesto giusto a Sassuolo, se poi mi chiedi se può fare di più, sì".

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