PARLA IACHINI - Queste le sue parole in conferenza stampa: “Problema attacco? Io posso parlare del mio lavoro, non di quello che è successo prima. Le mie squadre fanno sempre tanti gol, i miei attaccanti hanno sempre segnato molto: cercheremo qualità davanti e servirà qualità anche nel possesso palla. Moduli? Possono essere tutti giusti e tutti sbagliati, conta l’interpretazione, la mentalità dei ragazzi. Non sono integralista, per le scelte mi sono sempre basato sugli uomini a disposizione e su come stanno. Ho giocato con diversi moduli, conta come la squadra attacca, l'intensità che ha, l'equilibrio, le distanze tra i reparti, la compattezza. Lavoreremo su questo e ci creeremo anche delle varianti, perché a volte il campo dà risposte diverse da quelle che si pensava. Ad oggi l'idea è dare continuità a quanto fatto fino ad oggi. Bacchetta magica per Berardi? Detto con umiltà, io sono un allenatore di calcio, sarà importante il lavoro sul campo, dovrò trovare io la chiave giusta di Berardi, dovrò entrare nel suo cuore per metterlo nelle condizioni di fare ciò che ha fatto vedere negli scorsi anni. Cercherò prima possibile di entrare dentro tutti loro, fa parte del mio lavoro, ci sono già riuscito altre volte e sono convinto di potercela fare anche questa volta. Formazione per la gara di Coppa di domani? Ho delle idee, ma ho fatto un solo allenamento, vediamo come va quello di oggi: è un’opportunità per valutare i ragazzi che abbiamo, anche nell’ottica Firenze. Queste due partite possono darci importanti indicazioni su dove bisogna lavorare”.
BERARDI RIGORISTA - “Berardi ancora rigorista? Se fa gol tira ancora i rigori. Berardi è un rigorista della squadra, li ha fatti in passato, può farli ancora. Ha delle qualità note, deve ritrovare il miglior smalto, ha avuto qualche problema fisico, ma sa tirare i rigori e li calcerà. È un giocatore che va riportato al meglio della condizione”.
GIOVANI - “Responsabilizzare i giovani Scamacca, Adjapong, Sensi, Lirola, Mazzitelli? Dipende tutto dal lavoro sul campo. I giovani sono una risorsa importante, ma non devono giocare o no perché sono giovani, dipende dal lavoro sul campo, non c'è età, se uno fa bene gioca, a 20 come a 30 anni. Icardi l'ho avuto alla Sampdoria a 18 anni, allora era un ragazzino della Primavera e ha giocato, stessa cosa per Dybala e Belotti, sono ragazzi cresciuti sotto la nostra guida, mi auguro di farne crescere altri qui”.
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