✅ LINEA DI CENTROCAMPO/TREQUARTI
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Guida all’Asta Mantra: ruolo per ruolo, tutti i consigli per chi usa il fantacalcio Mantra
E: Lazzari, Hateboer, Ansaldi, Gosens, Castagne, Arana, Lazaro, Aina, D'Alessandro, Marusic, Laxalt, Lukaku J., Krejci, Fares, Sema.
Gli E sono stati un po’ la categoria rivelazione degli ultimi anni, merito di alcuni giocatori “esplosi” in questo ruolo grazie ad allenatori e sistemi di gioco in grado di valorizzarne le peculiari caratteristiche; ed i fantallenatori più esperti ne apprezzano l’utilità, specialmente in leghe in cui i Dd ed i Ds vanno via a cifre spropositate. Lazzari rappresenta in pieno l’esempio fatto, dalla gavetta delle serie minori ora si è preso addirittura la Lazio; è un giocatore da prendere assolutamente in considerazione se immaginate un E nel vostro 11 titolare. Parte avanti su Marusic, anche lui infortunato, il quale perde un po’ di appeal rispetto agli scorsi anni ma chissà che Inzaghi non possa impiegarlo ogni tanto anche sull’altra corsia. Su Ansaldi non si discute, se trova continuità (già infortunato...) e fiducia come lo scorso anno diventa una macchina da bonus; Mazzarri stravede per lui e le sue qualità tecniche, tanto da utilizzarlo a volte anche mezzala, sfruttando così la dirompenza atletica di Ola Aina e il nuovo acquisto Laxalt sull’esterno. Gli atalantini rappresentano la concezione di calcio (quasi) totale di Gasperini, uomo su uomo a tutta fascia ad un’intensità spaventosa: Hateboer parte ai nastri di partenza ancora come il più affidabile, Castagne il più duttile e pericoloso a livello di bonus, Gosens il più “difensore”, che comunque spesso e volentieri si toglie lo sfizio del gol (vedi la prima giornata); in più è arrivato Arana, laterale classe '97 di cui si parla un gran bene da tempo: avrà certamente bisogno di tempo per "gasperinizzarsi", però alla lunga potrebbe essere un crac. Lazaro è stato pagato tanto per fare il titolare a destra nell’Inter, ma Conte ancora non ha potuto testarlo e questo potrebbe essere un problema; D’Alessandro e Fares sulla carta erano i due quinti della Spal, un grande in bocca al lupo al secondo che all’apice della propria carriera si ferma per qualche mese causa infortunio al legamento crociato. Jordan Lukaku e Krejci solo alternative, mentre Sema prende numericamente il posto di Pezzella all'Udinese, arriva dal Watford.
E; C: Lulic, Faragò, Schafer.
Lulic più insicuro del solito: un anno in più sulle spalle ed il nuovo arrivo Jony pronto ad insidiarlo.
E; M: Romulo, Dessena, Amrabat.
Dessena non è un profilo su cui puntare, solo un ricambio d’esperienza che conosce la categoria; proprio al suo posto dovrebbe giocare il neo acquisto Romulo, più facile da mezzala che non da terzino. Amrabat è una new entry a basso costo, può avere spazio.
E; W: Candreva, Cuadrado, Lazovic, Jony, Strefezza.
Candreva alla ribalta, vuole riprendersi la scena con l’allenatore forse ideale per riscoprirne la fiducia ed esaltarne le caratteristiche: occhio alla rinascita, gol capolavoro alla prima. Cuadrado è un punto interrogativo, potrebbe giocare ovunque nella nuova Juve: terzino (probabilmente), mezzala, esterno d’attacco; da prendere solo come jolly nel caso le alternative dovessero latitare. Lazovic per allungare la rosa in moduli che prevedono l’utilizzo fisso di un E, non chiedetegli di più; Jony ha qualità più offensive che difensive per fare il quinto: può portare molti +1 ma preoccupa un po’ a livello di voti, è comunque un profilo su cui poter investire. Attenzione a Strefezza: se ne parla poco e niente e non vi presentiamo di certo un fenomeno assoluto, però nella Spal del futuro, pur partendo dietro D’Alessandro e Sala, può idealmente prendere l’eredità di Lazzari.
M: Rincòn, Medel, Walace, Tachtsidis, Magnanelli, Oliva, Radovanovic.
Tranne Rincòn e Medel (che comunque non faranno certo la differenza in termini di bonus...), tutti giocatori che faticheranno per titolarità e/o qualità nelle rispettive squadre: Radovanovic paga l’idea di calcio offensivo e qualitativo già dalla costruzione da dietro del nuovo Genoa, però è un giocatore intelligente e alle volte potrebbe far comodo ad Andreazzoli; Magnanelli è un’alternativa d’esperienza ed è stato preso Obiang nel suo ruolo; Oliva è anche un discreto giocatore, ma il Cagliari fa paura in mezzo al campo; Walace potrebbe avere spazio come regista, ma per il momento Jajalo sta facendo molto bene e ci sono anche delle incognite tattiche; su Tachtsidis tacciamo, c’è chi ha ancora gli incubi.
M; C: Barella, Allan, Emre Can, Pulgar, Kucka, de Roon, Bennacer, Nandez, Duncan, Meité, Locatelli, Fofana, Hernani, Mandragora, Badelj, Obiang, Lucas Leiva, Parolo, Tonali, Ekdal, Poli, Bisoli, Murgia, Matuidi, Veloso, Brugman, Imbula, Vecino, Gagliardini, Biglia, Diawara, Cigarini, Lerager, Missiroli, Sturaro, Cataldi, Badu, Shakhov, Barreto, Jajalo, Scozzarella, Vieira, Cristoforo, Dabo, Sandro, Danzi, Beloko, Rovella.
Qualità e quantità? Siete nel posto giusto. Barella finalmente al debutto nel calcio delle grandi, è un ragazzo che ci fa impazzire e siamo impazienti di vederlo conquistare San Siro con la sua grinta e personalità. Complici le tante voci di mercato, Allan è un profilo che è passato un po’ sott’occhio negli ultimi tempi: resta unico per caratteristiche nel centrocampo azzurro ed imprescindibile per Ancelotti, come si fa a rinunciarci? Emre Can e Matuidi sono due casi: i giocatori non si discutono, ma nel sovraffollamento numerico della Juventus sembravano i più probabili indiziati a partire; il secondo, invece, è stato addirittura titolare in entrambe le gare di agosto. Pulgar viene da una seconda parte di stagione pazzesca: a Firenze nella nuova veste di mezzala, può calciare comunque qualche punizione ed è rigorista, vale un investimento importante. Kucka è sempre uno da 5-6 gol l’anno ed occhio al nuovo compagno di reparto, Hernani, ambidestro di grande qualità. De Roon, Bennacer, Badelj, Leiva e Jajalo registi da ottimi voti ma pochissimi bonus: potendo scegliere, meglio i primi due; Duncan e Locatelli potrebbero lottare per una maglia, con Obiang regista alle loro spalle, ma per il momento giocano entrambi; Meitè vuole prendersi definitivamente il Torino, che se l’è tenuto stretto rinunciando a ricche offerte. Un penny grande come una casa su Nandez, “la bestia”: talento uruguagio nella casa italiana degli uruguagi, trova una squadra con tante ambizioni e un popolo pronto a coccolarlo, la presentazione è stata da brividi ed il boato del pubblico ai primi palloni toccati ha fatto tremare il Sant’Elia. Tonali è un grande talento, ragazzo di prospettiva che giocherà sicuramente la Champions League, ma non aspettatevi caterve di gol, anzi; Mandragora meglio di Fofana, quantomeno per continuità di voti, Murgia di Missiroli. Qualche estate fa il suo passaggio al Torino, poi sfumato, era stato una vera e propria telenovela; ora Imbula finalmente sbarca in Italia, per la precisione a Lecce, ma sicuramente con altri riflettori. Torniamo a consigliare, un anno dopo, RonaldoVieira, finalmente in rampa di lancio: può fare sia il regista, a discapito di Ekdal, sia la mezzala. Bisoli, Lerager, Poli (e un po' meno Shakov) titolari e poco più; Parolo, Vecino, Gagliardini, Biglia e Diawara ricambi nelle big, sui due interisti si può rischiare in leghe molto numerose o con Sensi e Barella già in rosa. Nella mediocrità residua, tra titolarità non assicurata o problemi fisici ricorrenti, ci sentiamo di segnalare solo Brugman, regista stile Pizarro (con le dovute proporzioni) che però spesso potrebbe stare anche fuori, e Danzi, ragazzo di talento classe 99’ che vuole sfruttare l’infortunio di Badu per mettersi in mostra.
C: Pjanic, Schone, Rabiot, Veretout, Kessiè, Brozovic, Sensi, Freuler, Benassi, Rog, Linetty, Bentancur, Cristante, Zurkowski, Jankto, Khedira, Barillà, Grassi, Petriccione, Thorsby, Bourabia, Lukic, Valzania, Jagiello, Henderson, Agudelo, Pessina, Svanberg, Ndoj, Borja Valero, Rigoni L, Mazzitelli, Valdifiori, Cassata, Agoumè, Lucas Felippe.
Puntiamo fortemente su Pjanic: al tramonto dell’epoca (fisica) di Allegri, inizia l’era Sarri, in cui il bosniaco sembra calzare a pennello nel ruolo di ricamatore di gioco; Rabiot è il più idoneo a sostituirlo in cabina di regia nelle giornate di riposo, si candida però fortemente anche ad affiancarlo nei match clou come titolare nel ruolo di mezzala sinistra, con Khedira, un po’ a sorpresa, come mezzala opposta; per il momento più indietro nelle gerarchie Bentancur, che avrà comunque il suo spazio. Lo stesso discorso di Pjanic – Rabiot vale per Brozovic-Sensi, anche se un gradino leggermente sotto agli juventini; il secondo è la grande rivelazione di questo inizio di stagione, giocatore fantastico. Veretout e Cristante (non dimenticando Diawara) combatteranno per un posto al fianco di Pellegrini nella nuova Roma targata Fonseca, col primo leggermente avanti e potenziale rigorista, anche se la concorrenza è alta. Altro cecchino dagli 11 metri è Kessiè, che ha avuto però un’estate tormentata in ottica mercato (trasferimento al Wolverhampton saltato) e non è sicuro del posto come lo scorso anno. Benvenuto a Schone, regista su cui tanti fantallenatori faranno investimenti importanti: è ancora impressa negli occhi di tutti la magia al Bernabeu, ragazzo eccezionale con una straordinaria umiltà, la stagione del Genoa passerà certamente dai suoi piedi. Freuler la solita certezza in mezzo al campo, quest’anno potrebbe riposare un po’ di più nei weekend per essere fresco per la Champions; Rog la possibile sorpresa nel suo riscatto a Cagliari, è il più incursore tra le mezzali di Maran. Benassi e Linetty più in ballottaggio del passato, il primo specialmente può rivelarsi una trappola; occhio a Jankto, rilanciato da Di Francesco, e Zurkowski, talento interessantissimo che ha scelto Firenze nonostante l’interesse della Juve e che però ancora non ha trovato spazio; ancora indietro Thorsby. Barillà e Grassi più per partite toste, il secondo viene anche da un infortunio abbastanza grave; Bourabia, Jagiello, Agudelo e Svanberg rischiano di venir imbottigliati nel marasma dei reparti di appartenenza delle rispettive squadre, fin troppo lunghi. Petriccione può stupire. Molti sono ragazzi che probabilmente andranno a giocare in B o si alterneranno tra Primavera e prima squadra: sicuramente non per quest’anno, ma per il futuro occhi puntati su Agoumè, di cui si parla come il nuovo Pogba. Henderson potrebbe fare il titolare a Verona dopo l’embolia di Badu e Cassata (ora infortunato) è il primo ricambio nel Genoa e può sfruttare i ricorrenti infortuni di Saponara. Chiudiamo con un nome un po’ sottovalutato, che però può far bene ed esplodere: attenzione a Lukic, Mazzarri ci punta e con la giusta continuità può prendersi il centrocampo del Toro.
C; T: Nainggolan, Milinkovic-Savic, Fabian Ruiz, Zielinski, Pellegrini Lo., Kurtic, Malinovskyi, Elmas, Castro, Krunic, Traorè, Baselli, Pasalic, Verre, Zaccagni, Kulusevski, Dzemaili, Ionita, Castrovilli, Valoti, Schouten, Berisha V, Majer, Bessa, Haye, Tabanelli, Zennaro, Riccardi, De Angelis.
I centrocampisti che possono cambiarvi la stagione. Spendere più qui, sugli esterni/trequarti o per l’attacco è una vostra scelta, fa parte della strategia; quel che è certo è che alcuni di essi possono essere decisivi per farvi alzare un trofeo a fine stagione. Bentornato a casa Ninja: vero e proprio bagno di folla per il ritorno di Nainggolan a Cagliari, il quale ha scelto la serenità di un popolo che lo ama in un momento così difficile per la sua famiglia; ha dato piena disponibilità a Maran, che per il momento lo prova regista ma non esclude l’ipotesi mezzala o trequartista, dove al momento si colloca il Pata Castro, altro idolo dei fantallenatori. Milinkovic-Savic alla fine è rimasto, un altro anno alla Lazio per consacrarsi definitivamente e tornare il meraviglioso top player di due stagioni fa; Fabiàn Ruiz l’avevamo consigliato già la scorsa estate, prenderlo alle cifre di un anno fa ora è praticamente impossibile, è diventato un top player. Puntateci, avrà tantissimo spazio, Ancelotti lo sta modellando trequartista ma può giocare anche nei due davanti alla difesa o da esterno alto; come Zielinski, un po’ meno fisico ma ancor più tecnico dello spagnolo: insomma, due giocatori meravigliosi; ed occhio a Elmas, classe 99’ con un talento fuori dalla media, anche lui avrà spazio. Pellegrini dopo l’addio di De Rossi è ormai uno dei simboli della Roma: incarna il romanismo e, nonostante la fascia di Florenzi, forse è ancora più amato; regista arretrato o trequartista con facoltà di svariare, sarà l’uomo che darà le geometrie ai ragazzi di Fonseca. Kurtic vorrebbe ripetersi dopo l’exploit dello scorso anno, ma attualmente la Spal ha perso i suoi due esterni che facevano la differenza e sembra un po’ indebolita; c’è anche Valoti, probabilmente il più offensivo delle mezzali di Ferrara. Malinovskyi è un profilo che ci piace tantissimo, ha fatto sempre tanti gol (16 la scorsa stagione) e assist, può essere il perfetto vice Ilicic-Papu e sa adattarsi anche nei due mediani, all’occorrenza (come Pasalic): giocherà tanto in campionato. Traorè a Sassuolo per confermare la splendida annata di Empoli con un maestro come De Zerbi, già ha trovato il gol; il suo compagno Krunic ha tanta concorrenza ora al Milan, mentre Baselli è l’elemento chiave del centrocampo granata. Verre e Zaccagni due dei tanti trequartisti nel 3-4-2-1 di Juric; per Dzemaili e Ionita ci sarà da combattere. Chiosa finale su Kulusevski, che chiuso a Bergamo va a farsi le ossa a Parma: talento vero, può fare la mezzala offensiva o l’esterno alto a destra nel 4-3-3 di D’Aversa, anche se probabilmente è un 10 atipico, tecnico ma anche abbastanza fisico. Un penny su questo ragazzo, può prendersi la scena. Scuola Atalanta, tra l’altro…
C; W: Zmrhal, Leris.
Zmrhal mezzala del Brescia indietro nelle gerarchie, Leris dovrà combattere per un posto invece, più probabile da mezzala che non da esterno alto.
C; W; T: Bonaventura, Colley E.
Colley è un interessantissimo prospetto dell’Atalanta, però ancora un po’ acerbo. Bonaventura è Bonaventura, anche l’anno scorso aveva cominciato alla grande, abbiamo però qualche perplessità: considerando Suso, Paquetà e Bennacer sicuri titolari, per gli altri sarà una guerra.
T: Luis Alberto, Zaniolo, Ramsey, Paquetá, Calhanoglu, Soriano, Saponara, Ramirez, Mancosu, Pastore, Spalek, Maroni, Birsa, Barak, Gaetano, Djuricic, Anderson A, Tremolada.
Anche se siamo nella categoria dei trequartisti, Luis Alberto ha perso un po’ di appeal per il mantra, perché nella realtà fa la mezzala ed ha arretrato il suo raggio d’azione: dal suo piede possono comunque arrivare parecchi bonus (derby dixit) ma non è più il partner di Immobile. Zaniolo è forse il nome più grande tra questi, l’anno scorso ve lo avevamo consigliato e ci è andata bene, quest’anno ve lo riproponiamo: ovviamente le cifre saranno diverse, praticamente da top player, ma Nicolò può prendersi la Roma ed esplodere definitivamente; per informazioni chiedere a Nacho Fernandez, che ha fatto letteralmente impazzire nell’amichevole contro il Real Madrid. Ramsey è un giocatore un po’ atipico per la nostra Serie A, classico incursore britannico con tanta tecnica: se avesse continuità, sarebbe uno da doppia cifra tutte le stagioni, purtroppo però ha sempre qualche problema, per cui non vale una spesa esagerata. Idem Pastore, che oltre ai tanti problemi fisici ha sì giornate da campione, ma anche altre da fantasma. Paquetà mezzala sinistra del Milan, Giampaolo lo vede lì, mentre di Calhanoglu abbiamo già parlato, all’occorrenza potrebbe fare anche il regista come alla prima giornata. Soriano è il trequartista titolare del Bologna, Spalek del Brescia, Mancosu del Lecce, mentre Birsa sarà perennemente in ballottaggio; Ramirez e Saponara sono trequartisti entrambi fuori ruolo: il primo è un ricambio come ala destra; il secondo mezzala. Tra i due meglio puntare sul secondo, che però si è già fatto male, come spesso gli scapita. Sponda blucerchiata, è arrivato anche Maroni: talento cristallino, classico giocatore argentino fenomenale col pallone tra i piedi, un po’ meno senza palla; gol ed infortunio alla prima ufficiale in Coppa Italia a Crotone, se si disciplinerà tatticamente e Di Francesco sarà in grado di trovargli la collocazione ideale, potrà essere un craque.
T; A: Gomez A, De Paul, Mkhitaryan, Pandev, Morosini, Lo Faso, Montiel.
Il PapuGomez sempre più in versione rifinitore e sempre meno goleador: a Bergamo ha ormai trovato la sua dimensione, si diverte e fa divertire. Nell’Atalanta delle meraviglie è ancora centrale, ci auguriamo possa trovare più confidenza dello scorso anno con la porta, ma è comunque sempre un piacere averlo in rosa. De Paul ha fatto sfracelli nell’ultima stagione, più di metà dei gol dell’Udinese sono passati dai suoi piedi: per quanto Tudor dica il contrario, è imprescindibile. Mkhitaryan, seppur arrivato nell'ultimo giorno di mercato, è il grande nome del mercato di Petrachi: giocatore di livello internazionale, agirà largo a sinistra nel tridente romanista dietro a Dzeko, permettendo così a Perotti un recupero più tranquillo. E' un trequartista atipico (per cui anche vice-Zaniolo), non da spese folli ma sicuramente un ottimo giocatore da poter alternare sulla vostra trequarti. Pandev provato nel precampionato da regista, avrà comunque poco spazio. Montiel è un grande talento, prima o poi esploderà: forse ancora non è pronto, Montella lo sta testando più per il futuro, vista anche la folta concorrenza.
W: Callejon, Douglas Costa, Perotti, Kluivert, Di Francesco, Berenguer, Borini, Siligardi, Di Gaudio, Parigini.
Passano gli anni ma Josè Maria è ancora lì, a macinare chilometri sulla fascia: meno finalizzatore che in passato, ma Callejon è un punto fermo per Ancelotti; almeno nelle rotazioni, perché con l'arrivo di Lozano lo spazio potrebbe ridursi. Douglas Costa per la rinascita: forse il dribblomane più forte che c’è in circolazione, con Sarri potrebbe trovare finalmente la sua dimensione e diventare devastante per qualsiasi difensore della Serie A, per la gioia di un certo CR7 pronto a finalizzare. Perotti e Kluivert hanno caratteristiche diverse: il primo più palla addosso e regista offensivo, il secondo più attacco dello spazio e devastante in campo aperto; possono fare entrambi meglio della scorsa stagione, al momento Fonseca preferisce il primo, che ha il pregio di essere anche rigorista ed il difetto di smarrirsi troppo spesso in noie di tipo muscolare (già out due mesi). Di Francesco può essere un buon low cost a Ferrara, da capire se con l’infortunio di Fares si adatterà a fare il quinto come in passato o ruoterà alle spalle di una prima punta fisica come Petagna: esordio con gol. Berenguer è un nostro pupillo ormai da anni: di questo ragazzo ci colpì fin dai tempi di Pamplona l’abnegazione ed il senso del sacrificio abbinati ad una tecnica più che discreta; con tenacia ed umiltà el pollito si è messo a lavorare, diventando quasi insostituibile per Mazzarri.
W; A: Suso, Chiesa, Ribery, Under, Verdi, Bernardeschi, Orsolini, Boga, Pussetto, Younes, Ghezzal, Castillejo, Politano, Sprocati.
Se al classic quest’anno è il top fra i centrocampisti, anche al mantra Suso dice sempre la sua: tecnico, rapido, veloce di gambe e di pensiero, trequartista perfetto per l’idea di calcio di Giampaolo, che di fatto lo ha tolto dal mercato prendendo un po’ in contropiede la società. E’ l’ideale se avete in mente di giocare con una W di livello, ma ci sono anche tante altre alternative di qualità. Under secondo noi incarna il calcio di Fonseca: squadra corta pronta a scatenarsi negli spazi a grandissima velocità, può ripercorrere le orme di Marlos allo Shaktar Donetsk; Chiesa è l’uomo simbolo della Fiorentina, sulle qualità non ci sono dubbi, le perplessità sono più a livello mentale: il ragazzo voleva andare via e non è stato accontentato, chi ci punta sappia di aver in mano un grandissimo talento ma per il momento scontento. Chissà che però ora la situazione non possa cambiare, perché dal pianeta dei fenomeni ne è appena sbarcato uno: Ribery. Il giocatore non merita certo presentazioni, è un campione di rango mondiale che vuole provare una delle ultime grandi esperienze professionali della sua carriera, appena è stata comunicata l'ufficialità a Firenze è scoppiato il delirio, c'è grande fermento per questo acquisto. Per Bernardeschi valgono considerazioni analoghe a Douglas Costa: nella nuova Juve, che sembra improntata almeno inizialmente sul 4-3-3, può trovare più spazio perché uno con le sue caratteristiche diventa fondamentale; inoltre è l’anno degli Europei e lui vuole diventare un perno imprescindibile anche per Mancini e la Nazionale. Dalla Nazionale (ma Under20) scoprimmo il talento di Orsolini qualche anno fa, si laureò capocannoniere del Mondiale: l’ultima stagione lo ha consacrato, ora deve solo trovare continuità e confermarsi, perché ha un grande, grandissimo talento. Come Boga, partito in sordina ma che ha lentamente conquistato De Zerbi e fantallenatori. Pussetto trova spazio solo da quinto nell’Udinese, ma non è la sua collocazione tattica preferita e potrebbe soffrirne, specialmente in match più probanti. Mina vagante Younes: ha giocato praticamente in tutti i ruoli offensivi nel Napoli, è uno di quelli che gioca poco ma quando lo fa porta praticamente sempre bonus; se avete tanti titolari, è vivamente consigliato perché può farvi la differenza quando chiamato in causa. Castillejo ha giocato le prime ma non è una prima scelta, Politano un po’ chiuso da Lukaku, Lautaro e Sanchez, nonostante il gol meraviglioso contro il Lecce; Ghezzal jolly nella Fiorentina: esterno mancino molto rapido ed anche discretamente bravo, parte però dietro a Chiesa e Ribery. Verdi ha lasciato Napoli direzione Torino, sponda granata: chi l'ha preso ad Agosto da scommessa, come avevamo consigliato, ora gongola.
W; T: Jankovic, Eysseric, Ciciretti.
Fuori progetto o in partenza; Jankovic ancora acerbo tatticamente per il calcio italiano, potrà migliorare col tempo.
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